Consiglio di Stato, Sez. III, Sent. 30.04.2025 n.3692
[…] come evidenziato dalla prevalente giurisprudenza amministrativa “la variante di uno strumento urbanistico primario, che imprime una nuova destinazione ad aree già urbanisticamente classificate per effetto della strumentazione urbanistica previgente, necessita di apposita motivazione soltanto se le classificazioni preesistenti siano assistite da specifiche aspettative, in capo ai rispettivi titolari, che risultino fondate su atti di contenuto concreto, nel senso che deve trattarsi di scelte che incidano su particolari situazioni di affidamento, come quelle derivanti da un piano di lottizzazione approvato, da un giudicato di annullamento di un diniego di concessione edilizia o dalla reiterazione di un vincolo scaduto (Cons. Stato sez. IV, 6 agosto 2013, n.4150), al di fuori delle quali “non può rinvenirsi un ragionevole affidamento o aspettativa da parte del privato” sulla adozione di una disposizione particolare o sul mantenimento della precedente classificazione, “laddove le osservazioni presentate dai privati in sede di pianificazione urbanistica non costituiscono rimedi giuridici, ma un semplice apporto collaborativo dato dai cittadini alla formazione del piano” (Cons. Stato, Sez. VI, 4 novembre 2013 n. 5292)
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